Vino nella dieta: fa ingrassare?

vino nella dietaMa il vino nella dieta fa ingrassare? Che ne sappiamo del suo indice glicemico? E del fruttosio contenuto nell’uva? C’è una differenza tra vino rosso e bianco per chi sta a dieta? E tra vino fermo e frizzante? Ebbene, se alcune di queste domande vi sembrano di facile risposta, io che mi pregio di informarmi e saperne abbastanza, ho dovuto leggere ricerche e articoli di approfondimento persino per una cosa in apparenza così facile. Innanzitutto, come sanno coloro che conoscono l’indice glicemico, il vino è un alimento controverso: secondo Montignac, il suo indice glicemico era irrilevante; secondo le tabelle più aggiornate, il suo indice glicemico è medio-basso (da 40 a 30).

Questo indice è dovuto alla presenza di zuccheri residuali che non si sono convertiti in alcol. Dunque, un bicchiere di vino rosso lo possono bere tutti (ovvero 150 ml, circa un centinaio di calorie), anche chi deve stare a dieta. Però proprio per la presenza di zuccheri residuali e alcol, non è il caso di strafare. L’alcol inibisce il metabolismo, rallentandolo. I vini sotto tutti uguali? Assolutamente no. Per restare in linea e andare sul sicuro, bisogna prediligere il secco al fruttato, perché ha minori zuccheri residuali: solo in alcuni casi la percentuale di zuccheri è attestata dall’etichetta. Vale la regola del gusto: se vi sembra troppo dolce, la percentuale di zuccheri della frutta è più alta.
Un discorso a parte è per i vini frizzanti: pare che abbiano una concentrazione più alta di zuccheri aggiunti, e quindi siano quasi categoricamente da evitare se vogliamo smaltire qualche chilo.

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