Body Trust, le regole anti-dieta per essere in salute a ogni taglia

DISCRIMINAZIONE DEL PESO E CONSEGUENZE PER LA SALUTE

  1. Nel 2019 uno studio ha evidenziato un maggiore rischio di depressione e un peggioramento della qualità della vita nelle persone che si preoccupavano eccessivamente del loro peso corporeo.Si parla di forte associazione tra la preoccupazione del proprio peso (anche dovuta a bullismo) e problemi di tipo psicologico, stress, dipendenze, disturbi del comportamento alimentare.
  2. Un altro studio ha invece sottolineato che le persone che vengono discriminate per il loro peso sono anche quelle meno attive.
    Lo studio ha preso in esame persone che venivano bullizzate sia per i chili di troppo che per il sottopeso, scoprendo che nel 60% dei casi queste persone rinunciavano a fare attività fisica perché si vergognavano del loro corpo.
    Anche quando molto giovani.
  3. Lo studio più interessante è senza dubbio questo del 2018, che rivela un’associazione tra la discriminazione per il proprio peso e l’epidemia di obesità. I ricercatori hanno infatti scoperto che spingere le persone a dimagrire non fa altro che peggiorare la situazione, inducendole a ingrassare anche di più.

Su quasi 14000 persone analizzate, chi veniva discriminato nel peso aveva livelli di infiammazione e stress più alti, e al tempo stesso tendeva a ingrassare più facilmente nel corso del tempo, rispetto a chi aveva un rapporto migliore con il suo corpo e non si sentiva discriminato.

Sulla base di queste e altre evidenze scientifiche, non è affatto assurdo pensare che esistono dietologi, come il dottor Aaron Flores, che, pur consapevoli dei rischi di salute legati all’obesità, hanno deciso di aderire al Body Trust, per educare i propri pazienti a fare pace con i loro chili di troppo.

A pagina 3 vediamo i principi del Body Trust: un vademecum anti-dieta utile per chi è ossessionato dal proprio peso e sta mettendo così a repentaglio la sua salute.

(SEGUE A PAGINA TRE)

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