Sedicenne costretta a una dieta restrittiva dalla madre

La notizia della madre di Como che ha costretto la figlia sedicenne a un peso di cinquanta chili perché aveva paura che ingrassasse, ha fatto il giro dei giornali.

La donna, accusata di maltrattamenti, ha infatti forzato la ragazza a seguire una dieta fatta di verdure, passati, insalate e carote, pochissima frutta.

Tutto questo nel tentativo di farla rimanere di 50 chili nonostante la sua altezza di un metro e settantadue e la sua giovanissima età, sottoponendola a periodici controlli del peso.
Il regime vessatorio che la donna ha imposto alla figlia ha causato a quest’ultima tantissimi problemi di salute.
Ma purtroppo, e sottolineo purtroppo, questo di Como non è il primo caso di un genitore che interviene in maniera aggressiva e fuori ogni consiglio medico sulla salute e sul corpo dei propri figli.

Tempo fa un papà di Torino fu incriminato per avere avuto gli stessi comportamenti con le due figlie adolescenti, costrette a dieta severa e attività agonistica per essere magre.

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE E FAMIGLIA: C’È UN LEGAME?

Molte donne che oggi hanno disturbi del comportamento alimentare, in particolare bulimia, dicono di avere avuto dei genitori perennemente a dieta, con la fissazione del dimagrimento e del mangiare “sano” (lo metto tra virgolette perché mangiare sano e dieta di sola verdura e insalata non sono la stessa cosa) che hanno trasmesso loro.
A volte insomma il problema non sono solo i coetanei o la pubblicità, ma la sfera famigliare.
Questo non vuole ovviamente dire che la causa di un disturbo del comportamento alimentare sia famigliare. Assolutamente. Ma che la famiglia sia uno dei fattori possibilmente influenzanti.

I genitori dovrebbero influenzare il meno possibile i figli sul corpo, sull’estetica, e imporre loro comportamenti dietetici di loro iniziativa, senza il parere medico.
E’ il medico a stabilire se e quando un adolescente o un bambino vanno messi a dieta, ma anche in questo caso, è sempre il medico a fornire precise indicazioni.
L’intervento del medico è di tipo cautelativo, e in condizioni di sovrappeso o obesità.

DIETA RESTRITTIVA O DIETA IN GENERALE.
COSA EVITARE SE SI HANNO FIGLI

  • In nessun modo il genitore può imporre le sue scelte alimentari sui figli, se queste non sono in alcun modo avvallate dal medico competente.
  • Il cibo, inoltre, non va mai usato a scopo di punizione o di premio con i figli. I bambini e gli adolescenti non devono essere educati alle patatine come premio, alla pizza come premio, eccetera.
  • I giudizi morali e il cibo sono due cose da tenere separate quando si hanno figli in casa.
  • Stessa cosa per commenti sul loro corpo: sei grasso, questo ti fa ingrassare, se continui così non troverai mai un fidanzato, fai più sport. No.
  • Con i minori di età non si parla di calorie.
  • E’ giusto che i genitori educhino i figli a una corretta alimentazione, ma questa educazione va impartita attraverso un buon esempio in famiglia. Pasti regolari, completi, bilanciati, amore per il cibo e la convivialità, pasti cucinati assieme, educazione all’aria aperta, al movimento, al gioco collettivo.
  • Niente discorsi sul peso, nessuna demonizzazione, nessuno stigma sul corpo proprio o su quello degli altri. Per esempio con commenti a donne o coetanee magre o grasse, al loro corpo, al loro fascino.
  • In alcun modo un minorenne va coinvolto nella dieta di genitori, né deve sentire il peso o il giudizio dei genitori su ciò che mangia o vuole anche solo provare.
  • In nessun modo un minorenne va coinvolto nelle fissazioni degli adulti.

Queste raccomandazioni, che per alcuni sono normali, per altri evidentemente non lo sono.

Ovvio, ognuno educa i propri figli come vuole, ma un conto è l’educazione alimentare, un altro è l’imposizione di regole che possono poi essere deleterie per il loro sviluppo e portare a innumerevoli problemi nella loro vita adulta.

Per saperne di più:
Bambini, dieta? No, educazione alimentare. 
Guide agili per genitori: Adolescenti e cibo. 

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